Le ben note certificazioni di project management diffuse sul mercato, come la PMP® del PMI®, PRINCE2® o ISIPM® andrebbero più correttamente chiamate “credenziali” o “attestazioni”.
Infatti, la parola “certificazione” nel nostro ordinamento giuridico italiano ha un significato ben preciso.
Una certificazione può riguardare un prodotto, un processo, un’azienda o una persona o figura professionale. Essere certificato significa in pratica essere conforme a specifiche norme. Ma chi stabilisce queste norme? Gli istituti di normazione.
Il più famoso a livello mondiale è ISO (International Organization for Standardization). Esistono norme ISO praticamente su tutto. Molti di voi conosceranno o avranno sentito parlare ad esempio della famosa ISO 9001, la norma sulla qualità. Se consultate le informazioni riportate sugli alimenti confezionati che comprate al supermercato vedrete che questi saranno dichiarati conformi ad una o più norme ISO.
L’ente di normazione italiano, collegato ad ISO, si chiama UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione. Molto spesso le norme ISO, promulgate a livello internazionale, vengono recepite da specifiche norme UNI che ne disciplinano l’applicazione nel nostro paese.
N.B. E’ molto importante ricordarsi che quando parliamo di enti di normazione come UNI e ISO, questo è l’unico caso in cui si possa davvero parlare di standard.
Le norme UNI per il Project Management e la figura del Project Manager
Esiste una norma ISO o UNI per il Project Management? La risposta è si. Si chiama ISO 25102, titolo “Guidance on Project Management“, è stata pubblicata nel dicembre del 2020 ed ha sostituito la vecchia ISO 21500 che risaleva al 2012. A maggio 2021 la norma è stata pubblicata anche da UNI come ISO UNI 21502, al momento solo in inglese in attesa di essere tradotta in italiano.
La ISO UNI 21502 è lo standard di Project Management, cioè della materia, e accanto a questa c’è la norma UNI 11648 che invece definisce le competenze e le caratteristiche che deve avere un Project Manager, cioè la figura professionale di riferimento.
Le due norme sono in relazione tra loro perché ovviamente ci si aspetta che un Project Manager certificato sappia gestire i progetti in conformità agli standard di Project Management.
Come ci si può certificare allora Project Manager a norma di legge italiana?
Superando un esame o un insieme di verifiche da parte di un ente certificatore rispetto ai contenuti della norma UNI 11648. L’ente certificatore per operare deve essere autorizzato da Accredia, l’ente di accreditamento designato dal Governo che ha il compito di verificare la competenza, imparzialità e indipendenza di un organismo di certificazione. Accredia accredita non solo chi certifica i Project Manager ma qualsiasi organismo di certificazione voglia operare in Italia rispetto a qualsiasi tipo di certificazione in conformità a norme standard.

Chi vuole certificare figure professionali di Project Manager a norma di legge deve proporre ad Accredia uno schema di certificazione, ossia una descrizione dettagliata del tipo di verifiche e di esami che consentono di rilasciare la certificazione. Accredia esamina il tutto e se è in regola dà il suo ok.
Tutto questo giro serve a tutelare chi si vuole certificare e a dare valore non solo di legge ma anche professionale alla certificazione. Intanto perché esame e verifiche non sono su contenuti qualsiasi ma su quelli definiti da uno standard UNI/ISO. Poi perché chi eroga l’esame – l’organismo di certificazione – non è lo stesso soggetto che ha prodotto i contenuti su cui si fa l’esame – che in questo caso è UNI con la sua norma.
Una certificazione di terza parte…
Per i motivi sopra indicati, questo tipo di certificazione si chiama “di terza parte“, perché chi eroga l’esame e rilascia la certificazione da Project Manager non è lo stesso soggetto che ha definito i contenuti su cui vieni esaminato. Il ruolo di Accredia è appunto quello di supervisionare la regolarità del tutto, che l’ente certificatore sia imparziale, indipendente ecc. Perciò, l’unica certificazione di terza parte valida come certificazione professionale di Project Manager “de jure” e non solo “de facto” è quella secondo uno schema accreditato da Accredia rispetto alla norma UNI 11648.
E le certificazioni PMP, PRINCE2, IPMA o ISIPM?
Essendo emesse da organismi e istituzioni private, normalmente senza fini di lucro, sono tutte certificazioni di seconda parte. Significa che il soggetto che eroga l’esame è lo stesso che definisce i contenuti dell’esame, basati su un suo proprio modello, framework o standard, che non è obbligato ad essere coerente con uno standard nazionale o internazionale come UNI o ISO.
Per questo, proprio perché acquisite secondo un processo che non è supervisionato da un ente terzo, a norma di legge italiana non potrebbero nemmeno essere chiamate “certificazioni”, ma appunto credenziali o attestazioni professionali. Sono cioè titoli che attestano la conoscenza di un certo modello, framework o metodologia che ha una sua diffusione sul mercato, ma non di uno standard super partes.
Ciò non toglie che si tratti comunque di titoli autorevoli e con un valore di mercato indiscutibile. Qual è quella che potrebbe fare al caso tuo? Ne parleremo in un prossimo articolo
Per oggi è tutto. Alla prossima 😉
Il Team di Progettualitalia