08/07/2022

Cosa significa essere Project Manager

Per rispondere, dobbiamo prima capire cos’è il Project Management. In sintesi, è l’applicazione di conoscenze, attitudini, strumenti e tecniche alla gestione di un progetto. Bene. E che cos’è un progetto? No, non stiamo spostando il problema, dobbiamo solo condividere le basi.

Per rispondere, dobbiamo prima capire cos’è il Project Management. In sintesi, è l’applicazione di conoscenze, attitudini, strumenti e tecniche alla gestione di un progetto. Bene. E che cos’è un progetto? No, non stiamo spostando il problema, dobbiamo solo condividere le basi.
Un progetto è uno sforzo temporaneo per raggiungere uno o più obiettivi definiti. Facile, vero? Non lo diciamo noi, ma lo standard internazionale ISO 21502. Così, secondo questa definizione, organizzare il compleanno dei tuoi figli è tecnicamente un progetto, ma anche costruire una diga o il nuovo prototipo di razzo di SpaceX.


Bene, adesso mettiamo insieme le due cose. Per gestire bene i progetti è utile conoscere il Project Management. Ma i progetti sono ovunque attorno a te, ci sei dentro fino al collo, nella vita professionale e personale. Così, possiamo dire che siamo tutti Project Manager, anche se non veniamo pagati per questo e persino se non ce ne siamo ancora accorti.
Spesso impariamo il Project Management senza rendercene conto, solo applicando principi di buon senso. Ad esempio, quando riflettiamo su quello che potrebbe accadere e ci prepariamo delle alternative (analisi di rischio). Oppure, quando facciamo mente locale su come realizzare qualcosa (pianificazione). O ancora, quando cerchiamo di capire come interagire con le altre persone per raggiungere un risultato (analisi degli stakeholder).
Per fare un esempio “pop”, possiamo pensare al film Karate Kid, dove il Maestro Miyagi insegna al giovane Daniel il karate attraverso piccole attività di vita quotidiana. Dai la cera, togli la cera. Per costruire automatismi e sviluppare una mentalità.

Tutto questo però non basta. E’ necessaria anzitutto la consapevolezza di ciò che ti serve e subito dopo la determinazione, prima nell’imparare e poi nell’applicare.

Che cosa fa in concreto un Project Manager?

Il Project Manager è il responsabile di progetto ma non si può occupare in prima persona di tutto. Il suo compito è focalizzarsi sul coordinamento e l’integrazione dei vari elementi (processi, attività, risorse disponibili, tecniche e strumenti) e dei diversi attori coinvolti (stakeholder) per costruire qualcosa, un prodotto, un servizio o la capacità di erogare un servizio, che crei valore per qualcuno. E’ questo valore che misura il successo del progetto e per ottenerlo è necessario:

  • Soddisfare il cliente/committente;
  • Rendere tutto chiaro e ordinato per le persone coinvolte;
  • Mantenere una chiara focalizzazione sugli obiettivi;
  • Favorire la crescita del team, attraverso una leadership al servizio del progetto;
  • Impostare una pianificazione realistica e sostenibile;
  • Assicurare la qualità di ciò che si deve realizzare (il cosa) e dei processi adottati per ottenerlo (il come);
  • Gestire i rischi e l’incertezza con una mentalità proattiva;
  • Mantenere una sorveglianza continua sulle attività e sui processi;
  • Adattarsi ai cambiamenti di contesto;
  • Ridurre errori e risolvere problemi con azioni efficaci e tempestive;
  • Riflettere su come poter migliorare e imparare sia da ciò cha ha funzionato che da quello che non ha funzionato (lesson learned).

Cosa rende un Project Manager un professionista?

Tutte le responsabilità che abbiamo visto fanno del Project Manager non un semplice ruolo da interpretare ma un vero e proprio mestiere a tutto tondo, non una semplice dicitura da inserire nella tua headline sui social. Come figura, il Project Manager è presente da sempre nelle organizzazioni e molti svolgono questo compito con dedizione e professionalità, a volte senza nemmeno saperlo.

In Italia la figura del Project Manager ha trovato un suo inquadramento giuridico dal 2013, inserendosi nelle professioni “non organizzate in Ordini e Collegi” e, attraverso la norma UNI 11648:2016 (Project Manager: definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza), è possibile conseguire una certificazione cosiddetta di 3a parte, perché erogata da un provider riconosciuto da Accredia, l’Ente Italiano di accreditamento. Si tratta dell’unica certificazione professionale come Project Manager formalmente riconosciuta dall’ordinamento italiano.

Ci sono, inoltre, altre certificazioni, cosidette di 2a parte (perché garantite direttamente dal provider della certificazione e non da un soggetto terzo) che è possibile ottenere e che vanno ad attestare le conoscenze e le abilità che un Project Manager ha acquisito e che deve dimostrare di avere.

(Ti elenchiamo solo quelle in cui possiamo accompagnarti in un percorso di preparazione, ma le certificazioni possono essere diverse e molti di noi si mettono alla prova costantemente per ottenerle)

  • Certificazioni del PMI® (Project Management Institute) come la CAPM® e la più famosa PMP® (Project Management Professional), tra le più diffuse a livello mondiale.
  • Certificazioni ISIPM Base® e Av di ISIPM® (Istituto Italiano di Project Management).

Oltre a queste, possiamo supportarti nella preparazione della certificazione UNI 11648 di cui parlavano prima e di diverse certificazioni del mondo agile, in particolare la ACP (Agile Certified Practitioner) del PMI e diverse certificazioni Scrum (Developer, Scrum Master, Product Owner)

Come noi di Progettualitalia vediamo un Project Manager professionista? 

Cosa distingue allora un professionista da uno che non lo è? Beh, intanto parliamo di preparazione e competenza. Un professionista è uno che sa le cose di cui si occcupa, che le sa molto bene, le ha studiate, le ha apprese, quindi c’è una dimensione di conoscenza teorica e sistematica dell’essere professionisti. La dimensione del sapere. Un sapere approfondito, in grado di spaziare orizzontalmente per creare link tra temi apparentemente diversi, ma anche in grado di scendere verticalmente fino al dettaglio delle questioni.

Ma sapere non basta. Un progetto è sempre un’iniziativa concreta, dove bisogna fare cose, coordinare attività per raggiungere obiettivi, quindi oltre a sapere bisogna anche saper fare, saper applicare. Insomma, la conoscenza è importante ma lo è anche l’esperienza. Poggiare solo su una delle due crea squilibri e prima o poi si cade. La conoscenza da sola è puro esercizio teorico, speculazione, magari interessante ma che non crea particolare valore se non per te, se sei un appassionato.

Josh Kaufmann, nel suo best seller “The Personal MBA” presenta la sua teoria, cioè che dedicando 20 ore di impegno puoi imparare qualsiasi cosa e padroneggiare qualsiasi abilità. E spiega come fare, con un metodo che naturalmente riporta nel suo libro. In un suo TED Talk spiega come applicando il suo metodo abbia imparato a suonare l’Ukulele “in sole 20 ore” e conclude con una dimostrazione in cui suona un pezzo con una certa disinvoltura.

Ecco, attenzione però a non cadere nella trappola. In 20 ore partendo da zero puoi fare molti progressi, più di quanti immagini, persino suonare una canzoncina popolare con l’Ukulele, di sicuro non la toccata e fuga N. 5 di Johan Sebastian Bach con un organo a canne.

In 20 ore puoi acquisire una certa conoscenza e abilità di base del Project Management che ti mette in grado di gestire piccoli progetti personali, l’organizzazione di un compleanno o di una vacanza, ma di sicuro non come un organizzatore di eventi professionista o un’agenzia di viaggi.

Diventare professionisti del Project Management richiede tempo e applicazione, per costruirsi una cassetta degli attrezzi sempre ben fornita sapendo usare alla perfezione tutti gli utensili che contiene, per affrontare al meglio il modo in cui si evolve il business e avere più chiavi di lettura.

E’ per questo che nasce Progettualitalia. La prima community italiana totalmente dedicata al Project Management, che mette assieme professionisti di settori diversi per avere un confronto continuo e sfruttare qualcosa che può aiutarti a distinguerti: la contaminazione.

La nostra community ha l’obiettivo di fornire una formazione continua per rimanere al passo coi tempi e la rapida evoluzione del business, di mettere a disposizione materiali e case studies per avere a portata di mano soluzioni snelle ed efficaci che ti facciano risparmiare tempo e costi sui tuoi progetti.

Un professionista del Project Management è una persona che non smette mai di imparare per aggiungere nuove conoscenze, abilità e competenze, nuovi punti di vista, nuovi utensili da aggiungere alla sua cassetta.

Siamo tuoi colleghi e possiamo anche essere i tuoi mentori, che ti accompagneranno nella professione ogni giorno, non abbandonandoti nelle difficoltà quotidiane, come accade dal giorno dopo di un qualsiasi corso tradizionale di Project Management.

Vogliamo che assieme a noi anche tu possa dire: Io sono PRO.

Commenti

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Leggi anche

1680712124145 Project Management
05/04/2023

Caccia alle uova: come scovare i lati nascosti di un progetto

pexels-fauxels-3183186 Project Management
12/01/2023

A cosa serve un corso di Project Management?

1672317571887 Project Management
29/12/2022

Ne parliamo a gennaio…

1671524385802 Project Management
20/12/2022

Perché Babbo Natale è un Project Manager…